mercoledì 10 giugno 2015

Il Mensile di Monteverde al Salone Internazionale del Libro di Torino, incontro con Angelo Orlando Meloni

Scritto da Giulia di Clemente

Il nostro uomo appartiene a questo mondo ma continua a perdersi dietro la ricerca dell’Isola Che Non C’è.
Il nostro uomo avrebbe riconosciuto l’elefante ingurgitato intero dal serpente e non l’avrebbe confuso con un cappello a falda larga.
Il nostro uomo sopravvive senza spada alle epopee moderne di non chiaro significato: Porcellum, Italicum, Mare Nostrum. Amen.
Eppure, come nei migliori dei finali, “in un momento di grande disperazione, la Forza manderà un salvatore”. Ecco dunque il nostro uomo vestire i panni di Dart Fener ma, niente paura: dietro il tetro aspetto vive sempre Anakin Skywalker.



Angelo Orlando Meloni è proprio il nostro uomo. Scrittore, siculo, sarcastico, stoico. Un tripudio di “s” senza scordare il resto dell’alfabeto.
Decisamente contraddittorio con Io non ci volevo venire qui ha finito per restarci e invitarci tutti. Con Cosa vuoi fare da grande ha capito che era rimasto anche Ivan Baio e, come dice lo Stato Sociale, si sa che “in due è amore, in tre è una festa”. Meloni-Baio-Lettori. Bukowsky avrebbe apprezzato il ménage-à-trois. Con La Fiera verrà distrutta all’alba la festa si sposta a Torino, Salone Internazionale del Libro (questa si che è una festa! Alzati Lazzaro!). Tutti invitati, anche quelli che fin qui hanno preferito David Guetta.

La Fiera verrà distrutta all’alba promette un altro capitolo di quell’ePOPea moderna che Meloni è capace di tessere con ironia e garbo raccontando le gesta di moderni eroi tanto brillanti quanto maldestri. Il Salone Internazionale del Libro di Torino che presenta ufficialmente questo romanzo è una cornice perfetta per questo racconto in cui gli addetti ai lavori – sedicenti scrittori, sedicenti giornalisti (come me ndr) – troveranno acque limpide in cui specchiarsi o forse, per i meno autocritici, acque torbide da cui rivolgere un nuovo “J’accuse!”.

Il vero protagonista del libro è un affare di Stato, nel senso che è una delle poche cose elargite senza vendita e di pubblico dominio: la mitomania. Esattamente la mitomania dei nuovi artisti, moltiplicatisi più dei funghi in autunno, più dei cinghiali nella stagione degli amori, più dei conigli stessi da quando i social networks ci confortano, ci consolano e ci assistono. Ivano Lo Scrivano è il Principe senza corona per eccellenza di questa categoria e tenta di salvarsi “la cresta” in un paesaggio apocalittico in cui l’editoria è ormai agonizzante e i morti viventi (metaforici, anche questi) corrono alla conquista del mondo.

La Fiera verrà distrutta all’alba (Intemezzi Editore) è dedicato a tutti gli “aspiranti qualcosa” ma non è detto che vi salvi dalle vostre aspirazioni. Anzi: potreste ritrovarvi a pensare di fare un giorno anche voi gli scrittori e presentare il vostro libro al Salone Internazionale del Libro di Torino e far ridere senza sfociare nel ridicolo ed essere profondi senza cadere nel banale. Beh, rassegnatevi subito. Leggere Angelo Orlando Meloni e innamorarsi è facilissimo, esserlo molto meno.

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