sabato 13 giugno 2015

Il teatro Vascello presenta la nuova stagione

È un magico cerchio ellittico il simbolo della nuova stagione del teatro Vascello, un vortice, una spirale, uno spazio bianco da riempire ma anche un occhio, per uno sguardo al futuro ma anche al passato.
Uno sguardo sulla realtà che ci circonda, un occhio che vigila, un attento indagatore che svela bellezza e atrocità del mondo reale.
Accanto alla presenza ricorrente di storiche compagnie, il cartellone della nuova stagione del teatro Vascello ospita graditi ritorni.
Con uno sguardo attento alla creatività e alle proposte giovanili, senza dimenticare la danza, quest’anno il Vascello introduce anche la musica e altre iniziative che affronteranno tematiche e problematiche sociali.
A dare inizio alla stagione teatrale 2015-2016 sarà lo spettacolo Villa dolorosa, di Roberto Rustioni, in scena dal 6 al 13 ottobre.
Dal 16 ottobre sarà la volta della danza, con In girum imus nocte, di Roberto Castello, e Sopra di me il diluvio, di Enzo Cosimi.
Dal 19 al 22 novembre Daniela Marazita porterà in scena il suo nuovo spettacolo Hai appena applaudito un criminale.
Durante le feste natalizie sarà lo spettacolo Il ballo, di Sonia Bergamasco, a tenere compagnia al pubblico del Vascello.
Danza, prosa, ma non solo.

Come luogo di approfondimento e libertà, il teatro Vascello prosegue i Laboratori teatrali, incentrati sulla musica e sulla vocalità; interessanti anche gli appuntamenti speciali come il ciclo di letture sulla letteratura del ‘900 e l’omaggio a Shakespeare con la lettura di 154 sonetti.

Di seguito il video della presentazione:

mercoledì 10 giugno 2015

Il Mensile di Monteverde al Salone Internazionale del Libro di Torino, incontro con Angelo Orlando Meloni

Scritto da Giulia di Clemente

Il nostro uomo appartiene a questo mondo ma continua a perdersi dietro la ricerca dell’Isola Che Non C’è.
Il nostro uomo avrebbe riconosciuto l’elefante ingurgitato intero dal serpente e non l’avrebbe confuso con un cappello a falda larga.
Il nostro uomo sopravvive senza spada alle epopee moderne di non chiaro significato: Porcellum, Italicum, Mare Nostrum. Amen.
Eppure, come nei migliori dei finali, “in un momento di grande disperazione, la Forza manderà un salvatore”. Ecco dunque il nostro uomo vestire i panni di Dart Fener ma, niente paura: dietro il tetro aspetto vive sempre Anakin Skywalker.



Angelo Orlando Meloni è proprio il nostro uomo. Scrittore, siculo, sarcastico, stoico. Un tripudio di “s” senza scordare il resto dell’alfabeto.
Decisamente contraddittorio con Io non ci volevo venire qui ha finito per restarci e invitarci tutti. Con Cosa vuoi fare da grande ha capito che era rimasto anche Ivan Baio e, come dice lo Stato Sociale, si sa che “in due è amore, in tre è una festa”. Meloni-Baio-Lettori. Bukowsky avrebbe apprezzato il ménage-à-trois. Con La Fiera verrà distrutta all’alba la festa si sposta a Torino, Salone Internazionale del Libro (questa si che è una festa! Alzati Lazzaro!). Tutti invitati, anche quelli che fin qui hanno preferito David Guetta.

La Fiera verrà distrutta all’alba promette un altro capitolo di quell’ePOPea moderna che Meloni è capace di tessere con ironia e garbo raccontando le gesta di moderni eroi tanto brillanti quanto maldestri. Il Salone Internazionale del Libro di Torino che presenta ufficialmente questo romanzo è una cornice perfetta per questo racconto in cui gli addetti ai lavori – sedicenti scrittori, sedicenti giornalisti (come me ndr) – troveranno acque limpide in cui specchiarsi o forse, per i meno autocritici, acque torbide da cui rivolgere un nuovo “J’accuse!”.

Il vero protagonista del libro è un affare di Stato, nel senso che è una delle poche cose elargite senza vendita e di pubblico dominio: la mitomania. Esattamente la mitomania dei nuovi artisti, moltiplicatisi più dei funghi in autunno, più dei cinghiali nella stagione degli amori, più dei conigli stessi da quando i social networks ci confortano, ci consolano e ci assistono. Ivano Lo Scrivano è il Principe senza corona per eccellenza di questa categoria e tenta di salvarsi “la cresta” in un paesaggio apocalittico in cui l’editoria è ormai agonizzante e i morti viventi (metaforici, anche questi) corrono alla conquista del mondo.

La Fiera verrà distrutta all’alba (Intemezzi Editore) è dedicato a tutti gli “aspiranti qualcosa” ma non è detto che vi salvi dalle vostre aspirazioni. Anzi: potreste ritrovarvi a pensare di fare un giorno anche voi gli scrittori e presentare il vostro libro al Salone Internazionale del Libro di Torino e far ridere senza sfociare nel ridicolo ed essere profondi senza cadere nel banale. Beh, rassegnatevi subito. Leggere Angelo Orlando Meloni e innamorarsi è facilissimo, esserlo molto meno.

martedì 9 giugno 2015

IL MENSILE DI MONTEVERDE AL GOLDEN GALA 2015



Il 4 giugno si è svolta a Roma la trentacinquesima edizione del Golden Gala di atletica, prestigioso meeting della IAAF Diamond League che dal 2013 è intitolato al compianto velocista Pietro Mennea, scomparso proprio in quell'anno poche settimane prima del meeting creato nel 1980 da Primo Nebiolo.
  
L'edizione2015 si è svolta, come da tradizione, nello Stadio Olimpico di Roma e si è aperta con la commemorazione di Annarita Sidoti, marciatrice azzurra campionessa del mondo sui 10 chilometri nel 1997 ad Atene, scomparsa prematuramente lo scorso 21 maggio in seguito a una lunga malattia.

Protagonista della manifestazione si è confermato Justin Gatlin, vincitore per il terzo anno consecutivo dei 100 metri maschili, superando il francese Jimmy Vicaut e il connazionale Mike Rodgers. Assente invece il campione mondiale Bolt, ma nonostante ciò la gara non ha comunque deluso le aspettative del suo pubblico.

La gara del salto triplo ha visto, invece, un podio tutto cubano ed è stata vinta da Pedro Pablo Pichardo.

La migliore prestazione stagionale è arrivata nei 5000 metri maschili, nei quali il vincitore è stato l'etiope Yomif Kejelcha, davanti al keniano Paul Kipngetich Tanui e al connazionale Hagos Gebrhiwet.

L'Etiopia vince anche negli 800 metri maschili, qui rappresentata da Mohammed Aman. Proprio in questa gara l'azzurro Giordano Benedetti si è piazzato ottavo conquistando quindi la qualificazione ai prossimi Campionati del Mondo di Pechino.

La gara più emozionante è stata però quella del lancio del giavellotto maschile, vinta dal ceco Vitezslav Vesely con 88,14 metri.

In campo femminile spicca la vittoria nella gara del salto in alto della campionessa europea in carica, la spagnola Ruth Beitia

Primo posto per la statunitense Francena McCorory nei 400 metri e per la connazionale Jeneba Tarmoh nei 200.


Alla fine della serata, però, l'atleta più applaudita è stata l'italiana Antonietta Di Martino, primatista nazionale ed ex vice-campionessa mondiale del salto in alto ritiratasi dall'attività agonistica proprio alla vigilia del Golden Gala.

scritto da Valentina Baruffo